giovedì 29 agosto 2013

La VBIO1 rimescola le carte e chiede la V.I.A.

Care cittadine e cari cittadini,

il comitato torna dalla sosta estiva riavviando l'opera di condivisione delle informazioni sulla vicenda biogas, iniziata oramai circa un anno fà.

Le vacanze 2013 si sono avviate, purtroppo, con il terzo incidente in cinque mesi avvenuto in una centrale a biogas e che ha interessato il territorio maceratese. Una marea nera di liquami provenienti dalla centrale di Bivio Cascinare ha inquinato il Chienti ed il mare.
Sarebbe stato opportuno rivedere i sistemi di sicurezza e sospendere il funzionamento delle decine di impianti autorizzati irregolarmente, ma gli uffici regionali non sono interressati a questo. Preme loro tutelare le posizioni, da tempo non più difendibili, di politici e dirigenti regionali, oltre che cercare di trovare una scappatoglia agli speculatori.
Quest'ultimo lo si legge nella lettera del Geom. Cavallone, il funzionario che sostituisce l'Ing. Calvarese pluri indagato, nella quale si sollecita l'impresa proprietaria dell'impianto a biogas di Camerata Picena a presentare richiesta di assoggettamento a V.I.A. Ricoridiamo il TAR si è espresso bocciando l'autorizzazione proprio per l'assenza di V.I.A.

Ora anche la VBIO1 ha richiesto l'avvio dello screening per la V.I.A. per l'impianto di Sarrocciano comunicandolo al Comune di Corridonia, Morrovalle ma non a Monte San Giusto. Detta procedura compete alla Provincia di Macerata che dovrà valutare se per tale progetto occorre la V.I.A. In un secondo momento, qualora la richiesta venisse accettata, inizierà la valutazione vera e propria, dagli esiti per nulla scontati.

Questa è la beffa di ferragosto perpetuata dalla VBIO1 e dall'Ente regionale. Un chiaro insulto alla legalità, ai cittadini ed alla decenza.
Due anni fa la Regione varò, contro l'ordinamento giuridico, norme ad aziendam al fine di esonerare tali impianti dalla valutazione. Subito dopo il procedimento di V.I.A. in precedenza avviato dalla Provincia fu sospeso a dicembre 2011, proprio su richiesta del proponente che rischiava di non veder approvato l'impianto. La stessa VBIO1 che ora, invece, richiede la valutazione perché la legge, il TAR e la sentenza 93 della Corte Costituzionale dicono che è obbligatoria..

Oggi l'impianto a biogas di Corridonia è quasi ultimato ed i prenditori di soldi pubblici vorrebbero dargli una parvenza di regolarità. Ribadiamo che la VIA è una precondizione indispensabile per la costruzione delle centrali e non un contentino da dare ai cittadini dopo che la centrale è entrata in esercizio contro le regole.

Intraprenderemo a breve azioni legali per la tutela dei nostri diritti di cittadini. E a nulla servirà la finzione di normalità, in atto in questi giorni, nel cantiere della VBIO1 dove stanno arrivando grossi quantitativi di biomassa, in vista della visita della Commissione regionale d'inchiesta.


Siamo cittadini, non sudditi.

Ps: dal BUR del Comune di Corridonia (http://www.comune.corridonia.mc.it/?page_id=3397) potete trovare la richiesta di assoggettabilità di cui sopra.
Informiamo che i soggetti interessati dagli effetti della centrale possono inviare osservazioni sul progetto alla Provincia di Macerata (http://ambiente.provincia.mc.it/?micro=11473&page_id=12584)







giovedì 8 agosto 2013

Biogas: inquinamento nel Chienti e nel mare

UN ALTRO GRAVISSIMO INCIDENTE IN UN IMPIANTO A BIOGAS

Apprendiamo da Cronache Maceratesi (vedi l'articolo) che un altro impianto a biogas ha sversato nel Chienti, tramite l'Ete Morto, determinando la chiusura degli stabilimenti balneari in Civitanova Marche e Porto Sant'Elpidio.

Gravissimi quindi i danni già registrati. Presumibilmente più grave quello derivante dall'inquinamento delle acque.

Recentemente i nostri comitati avevano denunciato le gravi situazioni di inquinamento del basso bacino del Chienti, di cui il biogas è solo l'ultimo fattore di causalita.

Torniamo a chiedere alle autorità competenti, magistratura e Sindaci, nonchè agli Enti strumentali (Arpam, Asur, organi di indagine) di fare il loro dovere a tutela dei cittadini, della loro salute e dei loro beni.

SEMPRE PIU' OPPORTUNA E GIUSTA APPARE LA DECISIONE CHE ABBIAMO ASSUNTO DI COSTITUIRCI PARTE CIVILE NEI PROCEDIMENTI IN CORSO PRESSO I TRIBUNALI MARCHIGIANI.

Informeremo sempre più la cittadinanza per costruire insieme una forza decisiva per aiutare magistratura ed organi inquirenti a fare piena luce sui fatti.


Comitato Petriolo per il Territorio
Comitato Salute e conservazione del territorio per Corridonia
Comitato No biomasse Santa Maria Apparente
Comitato Alta Fiastrella
Cultura Legalità Progresso
Comitatinrete

venerdì 2 agosto 2013

Audizione Commissione biogas ed incontro pubblico a Trodica di Morrovalle‏


Care cittadine e cari cittadini,

mercoledì 31 luglio il comitato ha partecipato alla visita alla centrale biogas di Morrovalle e all'audizione pubblica indette dalla Commissione d'inchiesta regionale sullo scandalo "biogas Marche".

Alla visita dell'impianto a biogas della Campomaggio 86, purtroppo, non sono potuti essere presenti i tecnici dei Comitati in Rete. Abbiamo ascoltato attentamente le spiegazioni forniteci dagli esperti che lavorano per l'azienda: la centrale a biogas - dicono - è all'avanguardia e la gestione dell'impianto insieme alla stalla rispetta il quadro normativo vigente. C'è dell'altro. La proprietà si è dimostrata gentile e disponibile a consegnarci la documentazione che finora i pubblici uffici non ci ha fornito.

La situazione sembrava idilliaca.
Noi abbiamo da sempre espresso alcun pregiudizio negativo nei confronti di qualsiasi imprenditore. Vogliamo, però, che siano rispettati i diritti costituzionali alla libera attività economica e alla tutela della proprietà privata. E questo deve valere anche per tutti coloro che vivono e lavorano vicino alle centrali a biogas.

Ci pare molto strano che, se tutto va bene come dicono loro, vi siano nella proprietà in questione sei edifici abusivi, silos collegati alla centrale a biogas abusivi, parti dell'impianto sottoposte a sigilli e un'indagine della Procura di Macerata tuttora in corso (vedi allegati).
Ma non vogliamo parlare soltanto dei gravi aspetti edilizi e gestionali. C'è la questione ambientale e sanitaria che ci sta particolarmente a cuore. 
Accertamenti del Corpo Forestale hanno dimostrato che la fertirrigazione viene fatta a Trodica di Morrovalle, nonostante esista un divieto categorico, in una zona vulnerabile ai nitriti. In alcuni pozzi dell'impianto sono state rilevate dall'Arpam, a marzo 2013, concentrazioni di alluminio, cromo totale, ferro, manganese, nichel, piombo, nitriti ben al di sopra della legge. Il procedimento di bonifica del sito, avviato dalla Provincia di Macerata, è fermo per via dell'impugnazione dell'atto da parte dell'azienda.
Altre problematiche legate alle emissioni in atmosfera sono sorte, durante l'audizione della Commissione presso l'hotel San Crispino, da parte dei cittadini presenti.

Non vogliamo arrogarci il potere di giudicare l'intera vicenda, ma vogliamo celeri e rassicuranti informazioni sulla salubrità del nostro territorio. Per questo, nel corso dell'incontro pubblico svolto nella serata di mercoledì, insieme ad Adriano Mei e all'Avv. Corrado Canafoglia si è discusso del ruolo attivo che i cittadini devono avere nella questione biogas. 
E' necessario che i cittadini si coalizzino e comincino un'azione extragiudiziale, tramite delle deleghe che si possono firmare contattando il comitato, in modo da affiancare il lavoro della Procura, difendere i diritti violati e perseguire i colpevoli.

C'è da iniziare subito. Durante il sopralluogo, infatti, abbiamo appreso la sconcertante notizia che per lo sversamento di liquami da parte della centrale a biogas di Loro Piceno, il quale ha causato l'inquinamento del Fiastra e la moria dei pesci, i colpevoli hanno pagato soltanto un'ammenda di "ottocento" euro per il ripopolamento del fiume. Ottocento euro e nessuna bonifica. 
Non è possibile che si continui su questa strada.

Siamo cittadini, non sudditi.