sabato 14 marzo 2015

La Provincia: Ente inefficace alla tutela del territorio e dell’ambiente!

Care cittadine e cari cittadini,

ancora una volta la Provincia concede la V.I.A. Postuma (Valutazione d’impatto ambientale ex-post) positiva, all’impianto a biogas di Sarrocciano di Corridonia, concessione che ricordiamo essere un procedimento illegale, cioè non contemplata dalla nostra legislazione, tanto meno da quella europea!

Nel primo parere positivo espresso dai tecnici, giunto a quasi due anni dall’entrata in funzione della centrale, rilasciato sulla base di modelli teorici, la VBIO1, azienda proprietaria, per la parte concernente la matrice aria, asseriva che nessuna emissione tossica proveniva dalla marmitta di scarico della centrale e che quindi tutti i valori rispettavano i limiti di legge mentre non veniva minimamente considerato il TOC (COT cioè Carbonio Organico Totale). Responsabile è da ritenersi anche l'Arpam, che non ha mai provveduto né ad installare una centralina per il controllo delle emissioni, prima dell'inizio dell'attività della centrale, così da stabilire il punto “zero” e né a monitorare le condizioni ambientali pre e post opera, come invece la legge prevede venga fatto. La Provincia, informata di questa lacuna, poteva ed aveva il dovere di controllare dato che la centrale era ed è funzionante. Inoltre non è stato tenuto conto affatto dei vincoli paesaggistici, dell’effetto cumulo con l’altra centrale di Fontemurata di Morrovalle e con altri impianti di energie rinnovabili esistenti, quali i mega impianti di fotovoltaico e centrali idroelettriche, che hanno contribuito a deturpare la nostra vallata. Ciò nonostante ribadiamo che con molta leggerezza e sulla base di inutili modelli teorici, la Provincia ha dato parere positivo.

In questo contesto, di leggerezza ed inadeguatezza, si pone l’intervento della Procura di Macerata tramite il dott. Giovanni Giorgio. Il magistrato, a seguito dei controlli fatti eseguire all’Arpam sul camino, ha sequestrato la centrale di Corridonia perché emetteva nell’aria valori di COT di ben 9 volte superiore ai limiti consentiti dalla legge, ponendo anche i sigilli alle centrali di Morrovalle, Loro Piceno e Matelica per gli stessi motivi. Ciò non toglie, però, che i cittadini i quali abitano attorno le centrali, per tutto questo tempo, parliamo di oltre 2 anni, possano aver respirato e continuino a respirare sostanze ritenute tossiche, a livelli elevati, (gli impianti non sono stati ancora spenti!) visto che, neppure l’Istituto Superiore della Sanità, ha potuto escludere, sulla base dei dati forniti, la non pericolosità di tali sostanze. All'interno del COT si potrebbero trovare infatti diverse sostanze, non meglio specificate, di natura tossica e cancerogena, come ad esempio la formaldeide ed altre ancora. Nonostante ciò, il settore ambiente della Provincia ribadisce che tutto va bene e concede parere positivo, nonostante il riesame della V.I.A. eseguito visto l'intervento della Procura.
Paradossalmente, si legge tra le motivazioni dei “tecnici” che le rassicurazioni fornite dalla VBIO1 sono valide a garantire la salute e la tutela del territorio! Ma come? La ditta s'impegnerà, (intanto va bene così!), a montare sul camino di scarico dei fumi, di norma non prima però di 150-180 gg., un post combustore, che se anche abbatterà il COT, potrebbe creare comunque diossina se la temperatura di esercizio fosse inferiore a 950°C!
Di questo nessun accenno né da parte della ditta né della Provincia, ma ci si limita a rimandare la questione tecnica e progettuale del post combustore alla Regione, in sede di rinnovo dell'autorizzazione. Bello scarica barile!
Ed ancora, il dirigente del Settore 10 – Ambiente afferma, molto superficialmente che tutte le osservazioni e i documenti, forniti invece da chi vuole salvaguardare la salute dei cittadini e la tutela del territorio, come il nostro comitato, <<non hanno apportato elementi utili in ordine alla questione del COT!>>

Nulla di più falso. Tralasciano, tra le varie cose, la richiesta del comitato e di alcuni sindaci avanzata all’Arpam di eseguire il test di Ames, (test di mutagenesi). Tramite questo test, che l’Arpam esegue al costo di € 180,00, si potrebbe determinare, o escludere, l’eventuale cancerogenicità delle sostanze emesse dalla centrale. A tal proposito il dirigente chimico incaricato ha espresso il suo diniego in merito, asserendo che “...l’esecuzione del test di AMES appare improprio ai fini della valutazione di impatto...”! Tuttavia, lo stesso dirigente nella stessa relazione scrive testualmente, contraddicendosi, che “...Fra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici, lo IARC ha riclassificato nel gruppo 1 come "cancerogeno per l'uomo” il benzo(a)pirene (2008). Altri IPA sono classificati dallo IARC (1987) come "probabili" o "possibili cancerogeni per l'uomo"...”
Allora, di fronte al sospetto ed alla possibilità che queste sostanze (IPA) potenzialmente mutagene e quindi cancerogene er l’uomo siano presenti nell’ambiente circostante la sorgente di emissione, è così improprio effettuare il test di Ames (Mutagenesi), quale indicatore biologico, per avere una risposta in merito (presenza o assenza di sostanze potenzialmente mutagene)? Assolutamente no, anzi opportuno, doveroso e necessario effettuare il test di Ames (Mutagenesi).

Vista la sterilità delle conclusioni prodotte dai dirigenti preposti, come dare torto al nostro Presidente del Consiglio, che vuole chiudere le Province ed i suoi inutili apparati, anzi lo esortiamo a farlo al più presto!!!!!!


La vertenza biogas Corridonia non finisce qui, ne parleremo in un incontro pubblico:

Venerdì 20 marzo ore 21:00
all'Hotel San Crispino di Trodica di Morrovalle (MC),
sul tema: “Biogas speculativo: difendiamo la nostra salute!”  

Invitiamo quanti interessati al presente e futuro del nostro territorio a partecipare!

martedì 3 marzo 2015

Incontro pubblico 20.03.15 a Morrovalle 21:00. "Biogas speculativo: difendiamo la nostra salute!"‏

 
 
 
Care cittadine e cari cittadini,

il comitato "Salute e conservazione del territorio per Corridonia" organizza un incontro pubblico per discutere della vertenza biogas a Corridonia e Morrovalle (Mc).
Con la presente si invita S.V. a partecipare venerdì 20 marzo u.s. ore 21:00 all'Hotel San Crispino di Trodica di Morrovalle (MC), via Dante Alighieri 222, al dibattito“Biogas speculativo: difendiamo la nostra salute!”

Le centrali a biogas di Sarrocciano di Corridonia e di Trodica di Morrovalle hanno sforato i limiti consentiti per le emissioni atmosferiche e vogliamo, insieme alle istituzioni preposte, che sia tutelato il diritto alla salute pubblica.
Per questo motivo sono invitati a partecipare al dibattito:
i candidati alle elezioni regionali 2015, il Presidente della Provincia di Macerata e della Regione Marche, i Parlamentari del territorio, i Sindaci di Corridonia, Morrovalle, Monte San Giusto e tutta la popolazione.

Il programma della serata prevede:

- 21:00 introduzione del Comitato
- 21:30 inquinamento COT e soluzioni
- 22:00 Parola ai Sindaci ed ai CITTADINI

Auspicando che sia condivisa la volontà di avere un confronto costruttivo con il territorio, si chiede la partecipazione delle istituzioni ed il coraggio dei suoi rappresentati a risolvere le problematiche evidenziate.
Aspettando conferma della Vostra gradita presenza, Vi salutiamo.

Il presidente
Rosella Ruani

mercoledì 25 febbraio 2015

VIA positiva a Loro Piceno. Al peggio non c’è mai limite!

Care cittadine e cari cittadini,

la Provincia di Macerata si è espressa in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale postuma, cioè ad impianto funzionante, per la centrale a biogas di Loro Piceno gestita dalla Vbio2 srl. Procedura, quella della V.I.A. successiva alla realizzazione dell’impianto, che non trova riscontro nella nostra legislazione, figuriamoci in quella europea!

L'azienda che gestisce l'impianto, nonostante l’autorizzazione sia stata annullata dalla giustizia amministrativa, la mala gestione dell’impianto che ha causato nel marzo del 2013 uno sversamento, provocando l'inquinamento del Fiastra, sia coinvolta nell'indagine della Procura di Ancona Green Profit, oltre ad essere stato disposto il sequestro dalla Procura di Macerata per lo sforamento delle emissioni atmosferiche di COT (Carbonio Organico Totale), ha avuto, dal settore Ambiente della Provincia di Macerata a nome di Addei Luca e Ciccioli Roberto, parere di V.I.A positivo.
Ci siamo sentiti più volte dire: <<ma tanto la V.I.A va data a tutti>>. E allora viene da chiedersi che senso abbia sprecare tutto questo tempo e denaro pubblici?!

Rimaniamo allibiti ed increduli di fronte alle motivazioni formulate dall'ente provinciale; che legittima la VIA postuma e le emissioni COT fuori norma. Addirittura, si accontenta della promessa da marinaio, fatta dalla VBIO2, di istallare un postcombustore.
Basta questo per risolvere ogni problema?
Leggiamo che: <<non si ritiene, infine, necessaria la specificazione di un preciso modello – di postcombustore- in quanto, la procedura di VIA è volta e finalizzata a stabilire l'efficienza dell'impianto sotto il profilo della tutela ambientale [...], mentre il modello potrà essere individuato dalla ditta secondo proprie valutazioni di natura tecnico-economica nell'ambito di quelli disponibili al momento dell'acquisto ed autorizzato in sede di successiva procedura di rilascio dell'autorizzazione unica>>.

L'azienda fino ad adesso ha promesso la regolarità dell'impianto, smentita dalle analisi atmosferiche le quali sono valse il sequestro preventivo come per il caso di Corridonia, e non fornisce alcuna prova scientifica circa la bontà delle ipotetiche modifiche che verranno apportate all’impianto.
Promettere non costa nulla, agli pseudo-imprenditori, il prezzo più caro infatti lo sta pagando e continuerà a pagarlo la collettività.

Ribadiamo che la V.I.A. è un procedura irrinunciabile, ma va fatta bene ed in maniera preventiva. Chi sbaglia dovrà pagare e ne risponderà di fronte alla legge.
Non solo, la politica e le amministrazioni, nello specifico la Provincia di Macerata e la Regione Marche, devono recuperare gli errori fin qui commessi nello “scandalo biogas” partendo dal rispetto dei diritti dei cittadini ed assumendosi le proprie responsabilità. Come innanzitutto spegnere l'impianto a biogas di Morrovalle che ha emesso il 16.10.2014 ben 2211.3 mgC/Nm3 di COT contro il limite di legge di 150. La situazione ad oggi non sembra mutata e non può essere solo la Magistratura a garantire la legalità.

Il comitato

sabato 17 gennaio 2015

Il giallo del biogas al Cosmari‏

Care cittadine e cari cittadini,

condividiamo l'articolo dell'avv. Bommarito pubblicato il 13/1/2015 su Cronache Maceratesi e ci uniamo alle sue domande rivolte al nuovo presidente di Cosmari srl, il manager Graziano Ciurlanti.

Che <<dica quanto prima una parola chiara sulle effettive intenzioni dell’ente in materia di biogas, magari rivelando anche all’opinione pubblica quale società specializzata si sia lasciata andare ad una previsione di spesa così sovradimensionata, quale potrebbe essere il reale rapporto costi-benefici (tenendo conto che ormai è finita l’epoca d’oro dei biospeculatori, per il rientro nella normalità degli incentivi sull’energia “pulita”) e quali le caratteristiche tecniche dell’ipotizzato impianto, la quantità e la qualità del digestato (che garanzie ci possono essere, infatti, sulla genuinità, all’esito della raccolta differenziata, della frazione organica dei rifiuti da immettere nel digestore?) che eventualmente si produrrà ed i costi per lo smaltimento dello stesso. Il tutto aggravato dalla possibilità prevista dal nuovo statuto del Cosmari Srl di operare non solo per i Comuni soci ma anche per i terzi, cioè per privati, i quali potrebbero portare presso l’ex impianto consortile, per essere “digerito” e smaltito nell’ipotizzata nuova centrale a biogas, materiale non selezionato in maniera accurata e assolutamente non verificabile. >>

http://www.cronachemaceratesi.it/2015/01/13/il-giallo-del-biogas-al-cosmari-costi-esagerati-e-troppi-silenzi/612406/

Il comitato




giovedì 11 dicembre 2014

Anche la centrale a biogas di Morrovalle supera i limiti C.O.T.


Care cittadine e cari cittadini,


apprendiamo dagli organi di stampa che il G.I.P E. Zampetti ha respinto la richiesta di sequestro della centrale a biogas della Campomaggio 86 SRL di Morrovalle. Il superamento dei limiti del COT (carbonio organico totale), contrariamente a quanto avvenuto per quelle di Matelica, Loro Piceno e Corridonia, non è bastato a far scattare il fermo dell'impianto, costringendo, il Procuratore capo G. Giorgio ha ricorrere al riesame.

Restiamo comunque fiduciosi nell'azione della magistratura che finalmente sta facendo luce sull’ “affaire biogas" con l’indagine "Greenprofit", portata avanti dalla Procura di Ancona, che ha posto i sigilli ad altre cinque centrali a biogas nell'anconetano. Anche gli impianti di Loro Piceno e Corridonia quindi, sarebbero rientrati nel provvedimento cautelare, se non fossero già stati sequestrati dalla Procura di Macerata.

Finalmente, dopo due anni e mezzo dall'inizio della vicenda biogas, fortemente spalleggiata dalla politica regionale, il risultato ad oggi nelle Marche è di venti indagati, tra pseudo imprenditori e funzionari pubblici, ed otto centrali a biogas sequestrate!

Molto è stato fatto, grazie anche all'opinione pubblica attenta ed ai rappresentanti di alcune istituzioni, ma tanto rimane ancora da fare: come la definitiva chiusura dell'impianto di Corridonia, in via di spegnimento, con il monitoraggio dell'area ed i controlli sulla centrale di Morrovalle.
Ricordiamo che quest'ultima è stata autorizzata dalla Regione Marche senza l'obbligatoria V.I.A., a firma dell'indagato Ing. Calvarese, finendo più volte sotto i riflettori della cronaca per ripetuti sversamenti illegali e costruzioni abusive nel circondario, cui si aggiunge il superamento dei limiti di legge del COT (carbonio organico totale).
A questo proposito ci domandiamo di quanto sfora la normativa e chi può garantire circa la salubrità dell’ambiente, per chi lavora nella centrale o abita nelle vicinanze, dato che tali risultati si cumulerebbero con quelli della centrale di Corridonia?

Non possiamo ancora rimanere con questi pressanti interrogativi senza avere ulteriori informazioni e rassicurazioni nel merito della centrale di Fontemurata di Morrovalle. Anche la politica locale deve dare delle risposte recuperando il ruolo che le compete senza aspettare a braccia conserte che la magistratura ripristini la giustizia e la legalità!

Siamo cittadini, non sudditi.