sabato 5 gennaio 2013

Il comitato e la centrale a biogas


In località Sarrocciano di Corridonia (MC), vicino al fiume Chienti, è in costruzione una centrale a biogas. Non conoscendo il tema ma intuendo l'odore, si è formato a settembre 2012 un gruppo spontaneo di cittadini che ha dato vita al comitato “Salute e conservazione del territorio per Corridonia” per approfondire la questione.

Realizzare biometano in purezza tramite delle piccole centrali che immettono il gas nella rete è ecologico, economico ed, energeticamente parlando, virtuoso quando si utilizzano gli scarti delle aziende zootecniche e agricole. Il gas così viene generato dalla fermentazione della biomassa (deiezioni di animali, scarti potature, ecc.) e la biomassa prodotta dalle attività aziendali viene trasformata in energia funzionale all'azienda stessa.

La grande centrale a biogas di Sarrocciano, invece, importa principalmente derrate alimentari e brucia il gas fermentato in un motore a pistoni. Ecosostenibilità sostituita da ecobusiness.
La biomassa, infatti, sarà costituita principalmente da mais, triticale e sorgo. Almeno 300 ettari saranno destinati al funzionamento della centrale da 999 kw. Con campi coltivati senza produrre alimenti e cibo destinato a marcire. 
Oltre alla questione etica, che condanna quest'impianto, viene quella sulla sua salubrità. La combustione del biogas emette sostanze dannose come furani, Ipa, Formaldeide, polveri sottili ed idrogeno solforato. E come se non bastasse, il digestato, la biomassa solida che rimane dalla fermentazione, verrà sparso nei campi con la sua carica di microbatteri pericolosi per l'ambiente, l'uomo e che possono compromettere le falde acquifere.
Danni pubblici ed interessi privati. L'unico motivo, infatti, che fa reggere questa “affare” è l'incentivo, pagato con le nostre bollette, di 0,28 euro per kilowatt ora per l'energia elettrica prodotta. Che fanno 6713 euro giornalieri per 15 anni.
Gli interessi economici di grandi gruppi privati hanno spinto la Regione Marche ad oliare le autorizzazioni delle tante centrali a biogas. Andando anche contro le leggi nazionali e comunitarie tanto da far pronunciare il prossimo febbraio la Corte Costituzionale sulla legittimità della legge 3/2012.

Il Comune di Corridonia, privato dei poteri decisionali dalla Regione, ha manifestato il suo parere negativo all'impianto in più sedi e con i ricorsi alla magistratura. Il comitato e tanti cittadini di Morrovalle e Monte San Giusto stanno facendo la loro parte per tutelare il diritto alla salute, alla tutela dell'ambiente, alla proprietà e all'impresa. E' necessario che tutti partecipino alla causa comune firmando l'istanza di autotutela degli immobili. Un azione concreta in cui si chiederà il risarcimento dei danni per intimare la Regione Marche a bloccare la centrale a biogas.

Siamo cittadini, non sudditi.


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