Care cittadine e cari cittadini,
si è svolta mercoledì
11 maggio u.s. ad Ancona
la conferenza dei servizi, convocata
dalla Regione Marche, avente
per oggetto “la
convalida dell’autorizzazione ex tunc rilasciata con Decreto
n. 52/EFR del
05/06/2012 “ per l’impianto
a biogas di Sarrocciano
di Corridonia.
In ballo la marea
di incentivi pubblici, circa 7.000,00 euro al
giorno. Soldi provenienti dalle nostre tasche
e che invece dovrebbero essere utilizzati per incentivare aziende con
progetti seri ed ecosostenibili.
I lauti incentivi erano già stati garantiti
ai biogasisti
da G.M. Spacca
nella sua passata
legislatura. Per accelerare i processi autorizzativi
del biogas nelle Marche, circa
una quarantina di impianti
tra cui quello di Corridonia, l'ex-presidente
aveva ben pensato di
far votare ai suoi, tra cui i fedelissimi Giannini e Sciapichetti
(la prima ben ricompensata
dal neogovernatore Ceriscioli,
per la sua devozione, con incarichi profumatamente retribuiti; il secondo riconfermato
nell’attuale legislatura come
Assessore all’Ambiente),
di approvare la legge
3/2012 che escludeva
dalla procedura di V.I.A.
gli impianti che non
superavano i 999kwe
di potenza. Ci risulta, tra l’altro, che la stessa centrale sia stata incentivata per una potenza maggiore rispetto a quella dichiarata.
Ma i cittadini
ed alcuni sindaci fiutarono fin da subito l’imbroglio ed agirono nelle sedi appropriate, per
far valere i loro sacrosanti diritti, giungendo come per Corridonia, all’annullamento dell’autorizzazione
con sentenza definitiva
emessa anche dal Consiglio
di Stato. Sulla Valutazione
d’Impatto Ambientale invece, concessa dalla Provincia di Macerata, addirittura postuma,
cioè ad impianto ultimato, è stata chiamata ad
esprimersi dal TAR Marche
la Corte Europea
che a breve dovrebbe pronunciarsi.
Ora, quando tutto sembrava
aver preso la giusta via
per arrivare allo smantellamento dell’impianto, accade che sul tavolo dell’Ufficio
regionale per le Autorizzazioni Energetiche
si trovi, in attesa di convalida,
quella stessa autorizzazione!
I funzionari
Dott. Smargiasso
e Dott.ssa Tibaldi, vista l’anomalia della
richiesta, hanno interpellato l’ufficio
legale della Regione: lo
stesso che affermava la legittimità della legge L.R. 3/2012, salvo
poi essere smentito dalla Corte
Costituzionale. A tal proposito,
per l’attuale richiesta di autorizzazione, si è espresso positivamente
(non rilasciando però alcun
parere scritto) un certo avv. Iorio, senza tuttavia chiarire se il procedimento trattasse di rinnovo ex tunc
o di nuova autorizzazione. Addirittura,
in sede di conferenza dei servizi, lo stesso avv.
Iorio, incalzato più volte dall’avv. Luca Forte,
che ha egregiamente rappresentato
il
Comune di Corridonia nel sostenere l’illegittimità del
procedimento in corso,
altro non ha fatto che alzare i tacchi ed uscire dall’ufficio. Questi
sono i professionisti di cui si serve la Regione Marche e che purtroppo noi paghiamo!
Quindi la VBIO1,
rappresentata dal sig. Pesaresi, non
avendo la possibilità di replicare
sul profilo legale, per mancanza di argomentazioni a sè favorevoli,
ha preteso dagli Enti presenti di limitarsi esclusivamente ad osservazioni tecniche
ed all’analisi del progetto, come se questo fosse
avulso dal contesto antropologico ed ambientale. Vedremo se
il sig. Pesaresi userà la stessa sfrontatezza con i giudici del processo
“green profit”, che saranno chiamati a giudicarlo
il prossimo 15 giugno ad Ancona sull’affaire biogas Marche.
Analizzando il progetto nel
merito, l'A.R.P.A.M. ha
dichiarato che il progetto deve essere cambiato per
abbassare le emissioni atmosferiche: niente di nuovo, visto
che l’impianto è sotto
sequestro, confermato anche dalla Cassazione, per emissioni di COT nove volte sopra i limiti di legge consentiti! Il Servizio Ambiente ed
Agricoltura della
Regione lo ha criticato sulla base delle nuove normative circa la reperibilità di biomassa e sugli
spandimenti del digestato.
Inoltre, la Soprintendenza alle
belle Arti non ritiene
l’impianto idoneo al sito in cui è stato impiantato,
vista la vicinanza con la Grancia
Benedettina, esprimendo, nella nota inviata, perplessità per non essere stato
interpellato in precedenza.
Quindi, anche sotto
questi aspetti, noi cittadini non abbiamo nulla da star sereni: il
progetto, a
detta dei tecnici, risulta già essere obsoleto e per niente in linea
con le nuove direttive nazionali e comunitarie che regolano questo
tipo di impianti, senza aver
ancora la conferenza dei servizi esaminato il grave problema del cumulo con l’altro impianto di Fontemurata di
Morrovalle, sito nelle immediate vicinanze (come evidenziato dal Comitato Salute
e Conservazione del Territorio
per Corridonia nella diffida inviata alla Regione).
Assistiamo all'ennesimo
tentativo di raggirare le norme vigenti da parte della Regione
Marche, che, anche se
a guida Ceriscioli,
forte di una propaganda pre-elettorale in cui prometteva il rinnovamento, continua
a non capire le richieste, anzi,
rischia di impantanarsi sempre di più, non essendo
in grado di gestire le
prepotenze degli speculatori
pseudoimprenditori biogasisti. Una
Regione che, ancora
una volta, non ascolta i
cittadini e le amministrazioni che li rappresentano, ma è in
balia delle lobby affaristiche.
Di sicuro ci sarà un'altra
conferenza dei servizi e noi torneremo all'attacco, dopo la diffida alla Regione, con un nuovo esposto in Procura.
Perché siamo cittadini e non sudditi.