Care cittadine e cari cittadini,
ci preme riaffrontare la problematica degli sversamenti derivanti dal sito in cui insiste la centrale biogas di Morrovalle,
contrada Fontemurata, con attigua la stalla di proprietà della Campomaggio 86 s.r.l, poichè Il 5 agosto 2016 c'è stato un nuovo sversamento nel torrente Trodica accertato dal Corpo della
Forestale dopo la segnalazione di alcuni cittadini (vedi articolo). La
Campomaggio 86 s.r.l. proprietaria, ripetiamo della stalla e della centrale, non è certamente estranea a questi episodi.
La presenza di liquami nel torrente Trodica è stata segnalata dai
cittadini già dal 2012 ed in altre occasioni, le analisi eseguite
dall’A.R.P.A.M. hanno riscontrato valori al di fuori della norma delle
acque superficiali. Negli ultimi mesi, ben due interventi
per episodi analoghi, sono stati eseguiti dall’A.R.P.A.M., il 12 luglio
ed il 5 di agosto u.s.
I cittadini si sono allarmati, visto
il colore e soprattutto il cattivo odore che proveniva, non tanto dalla
stalla, ma dai liquami che, attraverso il collettore denunciato,
confluivano nel fiume, il quale, attraversando
il centro abitato di Trodica, ha reso l’aria irrespirabile, soprattutto in questo periodo di calura estiva.
Ora, visto che i proprietari degli impianti sono recidivi, ci aspettiamo, che gli
organi competenti e la Magistratura prendano i provvedimenti idonei a far sì che questi fatti non si verifichino
più. Se
necessario
impongano la chiusura degli impianti, fino a quando non vengano fornite
dalla proprietà le idonee garanzie per il loro perfetto funzionamento.
Tali reati, sono del tutto ostativi alla rimessa in funzione anche della
centrale biogas.
Di questo sicuramente la Magistratura terrà conto, alla luce degli effetti che deriveranno dall'entrata in
vigore del decreto
con cui vengono variati i coefficienti di misurazione del valore COT (carbonio organico totale) rendendo
salubre quello che fino ad ora era un pericolo per la salute. Lo
scopo è chiaro: salvare le lobby delle
energie rinnovabili, che, altrimenti sarebbero chiamate a risarcire il
GSE, per incentivi percepiti illecitamente, per milioni e milioni di
euro.
Il
perdurare di questa situazione rappresenta un serio problema, oltre che
un pericolo per la salute pubblica, come più volte denunciato dal
nostro Comitato, culminata con l’entrata
in funzione non solo della centrale a biogas di Morrovalle, ampliata
nel 2010, ma anche con quella di Corridonia entrata in funzione nel
2012.
Ora
ciò che sta accadendo sul nostro territorio non può essere in alcun
modo mistificato con altre ragioni di carattere produttivo ed economico,
poiché esiste il pericolo reale che si
crei un’altra area di inquinamento, con probabile contaminazione delle
falde acquifere, come quella del basso bacino del Chienti. Già nel marzo
2013, a seguito di un primo sversamento un pozzo venne chiuso
all’interno del sito in questione e la provincia intimò
la bonifica dell’area, che ancora è in fase di attuazione.
Per tanto la proprietà che gestisce entrambe le attività, a nostro avviso dovrebbe fare mea
culpa, in primis
con la popolazione e porre in atto tutti gli accorgimenti atti ad
evitare che certi fatti si verifichino, piuttosto che difendersi con
argomentazioni strumentali e non attinenti alla problematica
sollevata.
Siamo Cittadini e non sudditi
Il comitato salute e conservazione del territorio per Corridonia.
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