la Provincia di Macerata si è
espressa in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale
postuma, cioè ad
impianto funzionante, per la centrale a biogas di Loro Piceno
gestita dalla Vbio2 srl. Procedura, quella della V.I.A. successiva
alla realizzazione dell’impianto, che non trova riscontro nella
nostra legislazione, figuriamoci in quella europea!
L'azienda che gestisce
l'impianto, nonostante l’autorizzazione sia stata annullata dalla
giustizia amministrativa, la mala gestione dell’impianto che ha
causato nel marzo del 2013 uno sversamento, provocando l'inquinamento
del Fiastra, sia coinvolta nell'indagine della Procura di Ancona
Green Profit, oltre ad essere stato disposto il sequestro dalla Procura di Macerata per lo sforamento delle emissioni atmosferiche di
COT (Carbonio Organico Totale), ha avuto, dal settore Ambiente della
Provincia di Macerata a nome di Addei Luca e Ciccioli Roberto, parere
di V.I.A positivo.
Ci siamo sentiti più volte dire:
<<ma tanto la
V.I.A va data a tutti>>.
E allora viene da chiedersi che senso abbia sprecare tutto questo
tempo e denaro pubblici?!
Rimaniamo allibiti ed increduli
di fronte alle motivazioni formulate dall'ente provinciale; che
legittima la VIA postuma e le emissioni COT fuori norma.
Addirittura, si accontenta della promessa da marinaio, fatta dalla
VBIO2, di istallare un postcombustore.
Basta questo per risolvere ogni
problema?
Leggiamo che: <<non
si ritiene, infine, necessaria la specificazione di un preciso
modello – di
postcombustore-
in quanto, la procedura di VIA è volta e finalizzata a stabilire
l'efficienza dell'impianto sotto il profilo della tutela ambientale
[...], mentre il modello potrà essere individuato dalla ditta
secondo proprie valutazioni di natura tecnico-economica nell'ambito
di quelli disponibili al momento dell'acquisto ed autorizzato in sede
di successiva procedura di rilascio dell'autorizzazione unica>>.
L'azienda fino ad adesso ha
promesso la regolarità dell'impianto, smentita dalle analisi
atmosferiche le quali sono valse il sequestro preventivo come per il
caso di Corridonia, e non fornisce alcuna prova scientifica circa la
bontà delle ipotetiche modifiche che verranno apportate
all’impianto.
Promettere non costa nulla, agli
pseudo-imprenditori, il prezzo più caro infatti lo sta pagando e
continuerà a pagarlo la collettività.
Ribadiamo che la V.I.A. è un
procedura irrinunciabile, ma va fatta bene ed in maniera preventiva.
Chi sbaglia dovrà pagare e ne risponderà di fronte alla legge.
Non solo, la politica e le
amministrazioni, nello specifico la Provincia di Macerata e la
Regione Marche, devono recuperare gli errori fin qui commessi nello
“scandalo biogas” partendo dal rispetto dei diritti dei cittadini
ed assumendosi le proprie responsabilità. Come innanzitutto spegnere
l'impianto a biogas di Morrovalle che ha emesso il 16.10.2014 ben
2211.3 mgC/Nm3 di COT contro il limite di legge di 150. La situazione
ad oggi non sembra mutata e non può essere solo la Magistratura a
garantire la legalità.
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