Care cittadine e cari cittadini,
la costruzione della centrale a biogas avanza e le azioni del comitato non sono da meno.
Abbiamo saputo che il 14 dicembre 2012 ci sarà il collaudo dell'impianto e per questo abbiamo inviato un esposto a tutte le autorità competenti, in primo luogo al Sindaco di Corridonia nella sua qualità di autorità sanitaria, affinché accertino la effettiva corrispondenza del costruito con il progetto definitivo e, sopratutto, controllino che l'impianto sia stato realizzato in modo tale da garantire la salute pubblica e scongiurare l'inquinamento delle falde acquifere. Nei sopralluoghi da noi effettuati nei giorni scorsi, infatti, erano in corso
opere di posa di cemento e considerato che il cemento ha un tempo di asciugatura di 28 giorni, riteniamo che il collaudo possa essere realizzato in un tempo non congruo per la verifica statica dei manufatti realizzati ed in
particolare per la vasca di stoccaggio del digestato.
Ci riserveremo di prendere adeguati provvedimenti qualora tali controlli non venissero effettuati secondo la normativa.
Abbiamo inoltre inviato ai Comuni di Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto la richiesta di far intervenire l'Autorità di Ambito Territoriale Ottimale per la tutela della risorsa idrica. E' stato richiesto anche di avere risposta dall'ARPAM e dalla Provincia di Macerata sulla legittimità della centrale a biogas autorizzata a Corridonia relativamente al cumulo con altri progetti di energia rinnovabile presenti non considerati dalla Regione Marche.
Quest'ultima il 10 dicembre 2012 è intervenuta sulla vicenda dell'energia "rinnovabile" con una proposta di Legge Regionale definendo le aree non idonee per la realizzazione degli impianti a biogas e biomassa. Una colossale presa per i fondelli nei confronti dei cittadini marchigiani che hanno visto prima l'approvazione della legge regionale 3/2012, palesemente incostituzionale, non conforme alle normative europee ed irrispettosa dei diritti dei cittadini. E' in base a questa legge, che verrà giudicata dalla Corte Costituzionale il 26 febbraio 2013, che sono avvenute le autorizzazioni.
La definizione delle aree non idonee è un ammissione dell'errore di incapacità di governo della Regione Marche, che ha aperto un grave conflitto con i cittadini. La Corte Costituzionale potrà rendere nulla l'efficacia dell'autorizzazione in base alla quale si stanno ultimando i lavori dell'impianto di Sarrocciano.
Continueremo a lottare contro la centrale a biogas di Corridonia anche perchè sorge in un area non idonea in quanto sussiste il vincolo di varco fluviale, l'impianto è inserito nell'Area paesaggio agrario di interesse storico-ambientale, nell'Area per rilevanza dei valori paesaggistici e ambientali, nell'Area ad alta percettibilità visiva.
La Regione Marche riceverà, entro questo Natale, il pacco delle istanze di autotela dei cittadini di Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto.
Con l'autotutela apriremo una vertenza risarcitoria di grandi dimensioni a favore dei cittadini colpiti. E non saremo soli, lo faranno anche gli abitanti di Petriolo, Fano, Sant'Elpidio a Mare, San Benedetto del Tronto e di altri 20 Comuni della regione.
Siamo cittadini, non sudditi.
Il Comitato
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