domenica 6 gennaio 2013

10 novembre 2012

Care cittadine e cari cittadini,

cogliamo l'occasione per inviarvi l'istanza, fare una precisazione e girarvi il comunicato relativo all'importante incontro pubblico di mercoledì 7 a Corridonia.


1) vi alleghiamo l'istanza per i privati cittadini propretarie di un immobile e per le aziende. Essa è una diffida indirizzata alla Regione Marche del tutto gratuita e che non rappresenta l'inizio di una causa legale. Un concreto quanto dovuto strumento di pressione politica che in quanto cittadini abbiamo per richiedere in futuro il risarcimento danni per l’indebita autorizzazione dell’impianto a biogas di Sarrocciano (l’avvio dell’azione giudiziaria vera e propria impone di attendere l’esito del giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale).
L'azione di richiesta di risarcimento danni alla proprietà privata, in quanto la svalutazione degli immobili che sarà provocata dal funzionamento della centrale a biogas non è minimamente indennizzata nè dall'azienda nè dalla Regione, è perseguita da tutte le associazioni e comitati riuniti nella rete regionale.
Insieme contiamo molto!!! Vi invitiamo quindi a portarci l'istanza firmata dal proprietario al primo punto di raccolta di martedì 13 novembre alle 21:00 presso l'aula dei Servizi Sociali accanto alla Croce Verde di Corridonia alla riunione aperta del comitato.


2) per completezza informativa rispondiamo alla precendete mail del Sindaco di Corridonia che affermava che non le avevamo inviato il documento che abbiamo portato al Prefetto il 5 novembre. Il 27 ottobre abbiamo protocollato la richiesta di partecipazione all'incontro che includeva l'oggetto dell'istanza che avremmo avanzato, ovvero la riapertura del VIA e l'analisi del punto zero. Il 3 novembre abbiamo inviato tramite mail la richiesta che qui alleghiamo.


3) Mercoledì 7 novembre 2012 al teatro Lanzi di Corridonia si è tenuto il sesto incontro pubblico del comitato "Salute e conservazione del territorio per Corridonia" per parlare della centrale a biogas di Sarrocciano.

L'incontro è iniziato con la relazione del dott. Giovanni Vantaggi, Coordinatore per l'Umbria dell'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE-Italia), che ci ha offerto una riflessione sull'opportunità di produrre biogas. Realizzare biometano in purezza tramite delle piccole centrali che immettano il gas nella rete, utilizzando gli scarti di aziende zootecniche e agricole, è ecologico, economico ed, energeticamente parlando, virtuoso. Produrre gas da colture dedicate, con centrali di grandi dimensioni che bruciano idrocarburi per produrre principalmente energia elettrica da vendere, è quanto di più lontano dal concetto di energia "rinnovabile". E bruciando, queste centrali producono ogni giorno per almeno quindici anni diossine, furani, Ipa, Formaldeide, polveri sottili, idrogeno solforato. Sostanze dannose alle quali si aggiungono tonnellate di digestato contente azoto (nitrati) e microbatteri pericolosi per l'ambiente, l'uomo e che possono compromettere le falde acquifere.
Una soluzione energetica, con scopi economici privati, completamente sbagliata, con l'aggravante che la centrale in costruzione a Sarrociano è a ridosso del fiume Chienti.

Adriano Mei, Coordinatore dei Comitati in Rete di cui il comitato di Corridonia fa parte, ha continuato l'incontro partendo dalla riflessione sul diritto ad un ambiente salubre. L'autorizzazione della Regione Marche alla realizzazione della centrale a biogas di Corridonia, come per le altre trenta sparse nel territorio marchigiano, è palesemente irrispettosa dei diritti dei cittadini e contraria alle normative europee. Nello specifico, il progetto del "nostro" impianto ha visto, nel momento della sua presentazione lo scorso anno, l'inizio della procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale. La VIA stava, però, ostacolato seriamente l'approvazione della centrale così che il Consiglio Regionale è intervenuto con una norma, contenuta nella legge di stabilità del 2011, che eliminava l'obbligatorietà della VIA per gli impianti di quelle dimensioni. Invece di togliere i problemi, hanno cancellato le regole.
Alla Conferenza dei Servizi di febbraio 2012 poi, mentre il Comune di Corridonia esprimeva il proprio dissenso all'approvazione, la Regione Marche scavalcava con la legge 3/2012 il veto del Sindaco, declassandolo insieme a quello di altri enti locali a mero parere non vincolante. Insomma, per dirla come il vicepresidente della Giunta Regionale, "bisogna tutelare anche i diritti degli speculatori".

Il conflitto ambientale, politico e giuridico provocato dalla Regione, che sarà giudicato per la sua legittimità dalla Corte Costituzionale il prossimo febbraio, ha mobilitato cittadini, associazioni e sindaci della non più tranquille e verdi Marche. Noi insieme agli altri comitati stiamo facendo valere i nostri diritti tramite azioni concrete ed istanze di risarcimento danni al patrimonio ed alla salute dirette all'amministrazione regionale.
Anche le istituzioni presenti all'incontro, il Consigliere Regionale Marangoni, i Sindaci di Morrovalle e Monte San Giusto hanno manifestato l'appoggio alle iniziative dei comitati. Gli altri presenti, il gruppo consiliare Lista Civica, Corridonia Città Virtuosa e l'Assessore Cesca sono dalla parte dei cittadini.

Proporremo nei prossimi giorni al Comune di Corridonia, di Morrovalle e Monte San Giusto una delibera che raccoglierà tutte le istanze del comitato per tutelare il paesaggio, per difendere il diritto alla salute, alla proprietà e all'iniziativa economica.

Siamo cittadini, non sudditi.

Il comitato

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